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Prima Tappa
da Imponzo a Illegio -
Seconda Tappa
da Illegio a S.Maria Oltrebut - Caneva/Casanova di Tolmezzo -
Terza Tappa
da Tolmezzo a Cesclans -
Quarta Tappa
da Cesclans a Villa di Verzegnis -
Quinta Tappa
da Villa di Verzegnis a Invillino - Villa Santina -
Sesta Tappa
da Invillino -VillaSantina a Enemonzo -
Settima Tappa
da Enemonzo a Socchieve -
Ottava Tappa
da Socchieve a Forni di Sotto -
Nona Tappa
da Forni di Sotto a Forni di Sopra -
Decima Tappa
da Forni di Sopra a Sauris di Sotto -
Undicesima Tappa
da Sauris di Sotto a Rifugio Tenente Fabbro -
Dodicesima Tappa
da Rifugio Tenente Fabbro a Sappada - Dodicesima tappa - Prima semitappa
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Tredicesima Tappa
da Sappada a Prato Carnico -
Quattordicesima Tappa
da Prato Carnico a Cella - Ovaro -
Quindicesima Tappa
da Ovaro a Zovello -
Sedicesima Tappa
da Zovello a Timau -
Diciassettesima Tappa
da Timau a Treppo Carnico -
Diciottesima Tappa
da Treppo Carnico a Dierico di Paularo -
Diciannovesima Tappa
da Dierico di Paularo a Piano D'Arta -
Ventesima tappa
da Piano di Arta Terme a San Pietro - Imponzo
Quattordicesima Tappa
Tappa di trasferimento mediamente impegnativa che dalla Val Pesarina conduce nella conca di Ovaro, collegando due tipici paesi della Carnia centrale attraverso zone boschive, lasciando alle spalle la Dolomiti Pesarine e aprendo uno scorcio verso le Alpi Carniche Centrali, con i monti Zoncolan, Tamai e Arvenis.
Riepilogo di tappa
Punto di Partenza | Prato Carnico |
Punto di Arrivo | Cella - Ovaro |
Difficoltà | Itinerario Turistico![]() |
Lunghezza | 13.2 km |
Tempo di Percorrenza | 3 ore, 45 minuti ![]() |
Ambiente | Bassa Montagna |
Esposizione | Nord, Est |
Dislivello in Salita | 527 m |
Dislivello in Discesa | 642 m |
Riferimento Cartografico | Tabacco 01 (1:25.000) |
Sorgenti d'acqua | NO |
Percorribile in bicicletta | NO |
Percorribile a cavallo | NO |
Presenza di una pieve | SI |


Descrizione percorso
Dall’abitato di Prato Carnico si scende verso il ponte sul Torrente Pesarina fino a Pradumbli, dove un secondo ponte permette di superare anche il Rio Liana. Si prosegue a destra per circa cento metri fino ad incontrare sulla sinistra una carrareccia in salita. Dopo cento metri, ad un altro bivio, si prosegue a sinistra guadagnando rapidamente quota.
Giunti al punto più elevato del percorso (1052 m), in corrispondenza di un bivio, si prosegue a sinistra iniziando la discesa. Al bivio successivo, dopo circa trecento metri, si prosegue a destra fino a raggiungere l’abitato di Ovasta (745 m, 2 ore e 20 min). Proseguendo oltre l’abitato in direzione di Ovaro, si scende verso il fondovalle lungo la strada asfaltata, prestando attenzione a tenere la sinistra ad un primo bivio.
Raggiunto il fondovalle in prossimità del corso del Torrente Degano, al bivio si prosegue a destra e, lasciando sulla sinistra prima la chiesa di San Martino (1 ora e 10 min, scavi archeologici paleocristiani) e poi il ponte che permette di salire a Ovaro, ci si porta direttamente nell’abitato di Cella e quindi alla soprastante Pieve di Santa Maria di Gorto (30 min).
Per raggiungere Ovaro si ritorna a Cella e poi verso il Torrente Degano, si supera il ponte e si sale in paese (20 min).
Nota:
Da Ovasta si suggerisce di scendere alla località Aplis (albergo, museo naturalistico e segheria veneziana ricostruita) lungo il recinto del wild park, evitando la strada comunale asfaltata. Sarà possibile vedere una riserva di cervi e daini. Qui giunti, si prosegue a destra in direzione Ovaro e si prosegue come descritto sopra dopo la chiesa di San Martino.
Santa Maria di Gorto
Gli storici che in passato hanno tentato di dare una collocazione storico - cronologica alla fondazione della Pieve di Gorto, hanno ipotizzato la sua nascita nel V secolo, chi (Biasutti) come centro missionario paleocristiano fondato dalla sede di Aquileia, chi come emanazione del centro basilicale paleocristiano del Cuel di Cjuce a Invillino (Menis).
I recenti scavi archeologici condotti presso la chiesa di San Martino di Gorto, ubicata sul Torrente Degano in posizione molto vicina a quella dell’attuale Pieve, hanno messo in luce un vistoso e articolato complesso di quattrocentocinquanta metri quadrati di estensione, databile al v secolo, comprendente due aule parallele e un monumentale battistero a base poligonale.
Tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo, l’edificio principale di quel sito viene distrutto da un incendio, probabilmente conseguente alle contestuali invasioni barbariche. Dopo l’incendio il complesso paleocristiano vicino al fiume conserva però il fonte battesimale e la funzione ad esso collegata e assume il titolo di San Martino, notoriamente antiariano. E’ probabile che l’attuale Pieve di Santa Maria sia stata eretta subito dopo, tra il secolo VII e il IX, in un luogo più sicuro e proteggibile e perpetuando quella che era forse la titolazione originaria alla Madonna.
La scoperta della basilica paleocristiana del sito San Martino di Gorto, se da un lato ha confermato l’antichità della fondazione della Pieve di Gorto, ha suscitato anche nuovi interrogativi dovuti alla coesistenza di tre grandi strutture chiesastiche relativamente vicine tra loro (Zuglio, Invillino e Gorto) e dotate ciascuna di caratteristiche degne di una sede episcopale.
Orari di apertura:
La Pieve è visitabile in concomitanza di celebrazioni, eventi o aperture programmate, riportati di seguito (scheda Celebrazioni e Aperture). Per chi intendesse visitare la pieve in altri giorni/orari, è possibile richiedere un'apertura straordinaria, cliccando qui
Informazioni aggiuntive
Dal ponte per Pradumbli e attorno al Rio Liana si incontra una vegetazione ad ontano e salice, che proseguendo viene sostituita da peccete di abete rosso con qualche raro faggio. Nelle aperture trovano spazio arbusti di nocciolo e lampone. Nel sottobosco è forte la presenza di acetosella e anemoni.
Salendo si trovano rimboschimenti degli anni Sessanta di abete rosso. Lo strato erbaceo è completamente assente a causa della mancanza di luce e dell’eccessiva acidità del terreno. Al culmine del tratto in salita aumenta progressivamente il faggio e e in località Valpugesia si incontrano delle faggete pure. Lungo la discesa sul versante est verso Ovasta compare invece il pino silvestre. Nel sottobosco c’è una discreta presenza di lantana ed erica.
Si esce quindi sui prati falciati in prossimità dell’abitato e si scende verso Ovaro tra terrazzamenti coltivati e concimaie, con ciliegi, filari di frassino maggiore, noci, saliconi, noccioli e abete rosso piantato, sotto i quali cresce la primula odorosa, la falsa ortica maggiore, l’anemone e il Sigillo di Salomone.
Pur essendo zone ricche di umidità, non ci sono sorgenti o punti di acqua potabile tra Prato e Ovasta e nemmeno tra Ovasta e Ovaro.
Si trovano fontane nell’abitato di Ovasta.
Albergo Diffuso Zoncolan
Diversi alloggi da 2-4-6 e una struttura abitativa per gruppi per 15 persone a Ovaro e nelle sue frazioni, tutti dotati di camere, bagno e cucina.
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05-09-2020 - Quattordicesima tappa con accompagnamento spirituale
Tipologia: Visita Guidata
Sabato 5 settembre 2020 verrà percorsa la quattordicesima tappa del Cammino delle Pievi, da Prato Carnico a Cella di Ovaro, con animazione spirituale a cura dell'Arciconfraternita "Pieres Vives".
Per ulteriori informazioni si veda l'allegato.
Scarica allegato (PDF)
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18-09-2020 - La lunga notte delle Pievi in Carnia 2020
Tipologia: Concerto
Pieve di S. Maria Assunta - Gorto di Ovaro, ore 20:00 - Concerto del Piccolo Coro Artemìa di Torviscosa
Scarica allegato (PDF)
Costruita su un colle in posizione dominante verso la vallata di Ovaro, la Pieve di Santa Maria di Gorto ha origini molto antiche, seppur non precisamente documentabili.
Il primo edificio venne probabilmente eretto nell’VIII secolo, mentre quello attualmente visibile presenta una veste settecentesca, seppure su un impianto realizzato nel XV secolo. I documenti riportano che nel 1431 la chiesa, distrutta da un incendio, venne interamente ricostruita dal capomastro Stefano del fu Simone di Mena. Rimangono però tracce visibili della fase precedente nei frammenti di affresco ritrovati nella zona absidale.
Qui si può ancora leggere in parte una raffigurazione delle Vergini stolte e delle Vergini sagge, risalente agli inizi del Duecento (Foto). La Parabola delle dieci Vergini, raccontata solamente nel Vangelo di Matteo, racconta che a dieci ragazze vien affidato il compito di assistere alle nozze, ma solamente cinque di queste portano con sé la riserva di olio per la lampada e così, essendo lo sposo in ritardo, le cinque stolte sono costrette ad andare in cerca di altro olio - dopo averlo chiesto invano alle Vergini virtuose -, perdendo sia la funzione sia la festa.
L’interno della pieve è suddiviso in tre navate (Foto)
(Foto) , con un presbiterio a pianta quadrata affiancato da due sacrestie, e i tre altari sono tutti settecenteschi
(Foto)
(Foto), così come l’organo, realizzato nel 1788 da un maestro organaro locale, Giovanni Battista De Corte di Ovasta
(Foto).
Una bella veduta della conca di Ovaro è raffigurata nel dipinto cinquecentesco del pittore di San Vito al Tagliamento Giuseppe Furnio, con la Beata Vergine, San Pietro e San Giovanni (1567) (Foto).
Nella chiesa era custodito anche il pregevole gruppo ligneo con San Martino e il povero di Domenico da Tolmezzo (ca. 1500) (Foto), proveniente dalla vicina chiesa di San Martino, vicino al Torrente Degano. Ora si può ammirare nel grazioso e raccolto museo di arte sacra appena inaugurato (settembre 2010) accanto alle prime case di Cella .
Orari delle Liturgie:
Ogni domenica e festivi, Santa Messa Ore 11.00
Vesperi a Natale, Pasqua, Assunta, Perdon dal Rosari - 1° domenica di ottobre, Tutti i santi: 0re 14.30.
Particolare solennità riveste il Triduo Pasquale, con le liturgie del Giovedì e Venerdì Santo ( ore 20.30) e la Veglia Pasquale (Sabato Santo, ore 23,00).
Da qualche anno è stata ripristinata la “ Rogazion da Plêf di Guart”, con il bacio delle croci filiali. Si svolge in una delle ultime domeniche del T. Pasquale, in forma itinerante, nelle sette parrocchie originarie della vallata.
Referente:
Don Giuseppe Carniello tel. 0433 60358 oppure 0433 67268
Aperture Programmate
Sabato e Domenica dei mesi di Luglio ed Agosto Orario 9.30 - 12.30 e 15 - 18
Aperture a Richiesta
Per richiedere un'apertura straordinaria, cliccare qui